lunedì 27 luglio 2009

Il flop dei tops

In questo week-end di sport tre cose ricorderemo: l’incidente di Massa, Pellegrini d’oro e una MotoGP quasi comica. Doveva essere un fine settimana fantastico sulla carta, carico d’attese – soprattutto la MotoGP – per molti versi disattese. Ciò che succede in gara nella Formula 1 passa inosservato, perché tutti sono concentrati sul povero Felipe, colpito da una molla della Brawn di Barrichello durante le qualifiche del sabato. Si teme una tragedia come quella di Henry Surtees, ucciso una settimana prima da una ruota vagante. Quel “Forza Felipe siamo tutti con te” diventa un grido comune, di tutti quelli che hanno visto l’incidente e la faccia del pilota dopo la botta. Solidarietà verso un ottimo pilota che purtroppo non parteciperà alla corsa. Nessuno dimentica ma lo spettacolo deve continuare e a Budapest, tra una gomma persa da Alonso e il disastro delle due Brawn, c’è da sorridere per il ritorno sulla vetta delle super potenze della Formula 1 mancate durante il 2009. Vince Hamilton davanti a Raikkonen, che regala alla Ferrari la miglior prestazione della stagione e da morale alla squadra, e Webber, lanciato dalla vittoria in Germania.
Il pomeriggio ci regala anche un bel sorriso, con Federica Pellegrini che non solo sconfigge le sue paure e vince l’oro nei 400 sl, ma abbatte il limite dei 4 secondi e supera quel record mondiale stabilito da lei stessa ai giochi del Mediterraneo nemmeno un mese prima. Ci fa sognare come non mai, e magari capire anche che NULLA È IMPOSSIBILE. Ogni parola su questa ragazza sarebbe sprecata, si commenta da sola una tale impresa, o come ha detto la madre, “è una bestia”.
Il meglio del fine settimana però è la MotoGP, di scena a Donington. La gara è dichiarata bagnata, tutti si aspettano una grande gara da quei tre che, come direbbe Meda, “fanno un altro mestiere”. Ed effettivamente è vero, un altro mestiere l’hanno fatto, ma di certo non in positivo. Stoner non è nemmeno da considerare in questa giornata in cui i migliori si rivelano essere un flop. Nella sua scelta folle di partire con le gomme da bagnato saluta le posizioni di vertice arrivando penultimo, davanti solo al suo compagno di squadra Hayden, che fa la stessa scelta azzardata di Casey, sperando che funzioni. Forse un pollo poteva essere più furbo. Sicuramente più di Toni Elias e Jorge Lorenzo che inevitabilmente scivolano dopo essere andati a frenare sulle righe bianche del cordolo, che anche un principiante sa essere insidiose quando piove, ma tant’è bisogna sempre strafare e la frittata è fatta. Ora Valentino è davanti a dettare il ritmo con dietro un super Andrea Dovizioso che gli si francobolla dietro e non lo molla più, ma proprio quando i giochi sembrano fatti, Valentino fa ciò che non ti aspetti, piegare troppo sulla parte di gomma troppo usurata e bagnata ed ecco che la moto scivola via che è un piacere. Ora si che sono tutti in piedi sul divano a capire e vedere che Valentino riparte, rimonta e finisce quinto. Almeno un pollo fortunato c’è, l’unico fra i migliori a non perdere la testa, ai quali si deve aggiungere Dani Pedrosa che da terzo che era finisce la gara in nona posizione e saluti a tutti. Almeno fra le comiche vince a sorpresa Dovizioso che si passa gran parte della gara in solitaria fino agli ultimi giri dove dalle retrovie arrivano Edwards e De Puniet. Al termine della gara Valentino è il migliore fra i migliori, quinto, almeno prende qualche prezioso punto agli avversari, arrivando a 25 su Lorenzo e 37 su Stoner, in una gara che si potrebbe definire IL FLOP DEI TOP.
Piccolo appunto a fine pagina: BRAVO CANEPA, finito ottavo e non nelle ultime posizioni come sempre!

martedì 7 luglio 2009

Caro Silvio, io crisi e tu?

Finalmente sabato sono incominciati i tanto amati e desiderati SALDI. Il momento più atteso da ogni donna, speranzosa di uscire con l’oggetto dei desideri, acquistato ad un prezzaccio. Ebbene, eccoli arrivati. Di solito entrano nelle nostre vite timidamente, in punta di piedi, con prezzi scontati di poco se non niente all’inizio, per poi aumentare prepotentemente e finire ad agosto, in cui oramai tendono a lanciarti la roba dietro. Di solito fanno così, ma non quest’anno. Già, perché il solito 20-30% di sconto quest’anno è stato bellamente superato, i saldi sono iniziati con il botto, lo sconto minimo che puoi trovare è 50%, e se sei fortunato, arrivi a trovare il 70%! Domenica girovagavo per le vie del centro torinese sotto un caldo torrido e ho fatto questa scoperta che definirei SUPERLATIVA, ma una domanda ancora mi ronza in testa…Se al secondo giorno di saldi la maggior parte dei negozi vendeva la roba a metà prezzo, a fine agosto la regalano veramente? Finalmente un chiaro segnale che la crisi c’è, si vede e si sente. A tal proposito vorrei dire al mio caro amico Silvio due paroline. Per mesi ci hai detto che dovevamo spendere per superare la crisi. Perfetto, ma parlavi ai ricchi, vero? No perché non riesco a capacitarmi di come un operaio, o altro, che guada uno sputo ogni mese debba spendere quel poco che ha non per arrivare alla fine del mese, no, sarebbe troppo facile, ma spenderlo a fare shopping o magari comprarsi una macchina. Si intanto cosa vuoi che sia, i soldi li regala Babbo Natale! Per mesi hai parlato d’aiuti alle aziende, ma dove sono? Anche qui, parlavi delle squadre di calcio o della Fiat, vero? Perché io sento solo parlare d’imprese che muoiono schiacciate dalla mancanza di denaro e dalle Banche, che riducono gli operai per andare avanti ma che, in molti casi, non ce la fanno. Giusto domani inizierà il G8. Ecco, allora, cari signori, uomini potenti dai fenomenali poteri cosmici, fate qualcosa! Ma non qualcosa a parole, perché noi “vogliamo FATTI NON PUGNETTE”! Siamo stanchi delle solite promesse che ci fate ma che mai mantenete, siamo stanchi di essere presi in giro. Fate qualcosa di concreto! E Silvio…renditi conto che la crisi non è finita, e il fatto che i negozi abbiano già iniziato con questi super saldi è l’ennesimo chiaro segnale che però tu non consideri.
Ah, e comunque stai tranquillo…con questi saldi qualcosa lo compro di sicuro, magari non da Gucci & Co., ma girando ho già adocchiato i miei affari!

mercoledì 1 luglio 2009

La "JACKSONITE"


Di recente ho fatto un sogno alquanto strano. Michael Jackson era morto per infarto nella sua lussuosissima villa di Los Angeles, lasciandoci a soli 50 anni. Apprendevo la notizia dai numerosi telegiornali che per una sera si son dimenticati di aerei precipitati nell’oceano, di parlamentari troppo impegnati con il gossip e ben poco con la politica e del resto del mondo, per dare ampio, anzi ampissimo spazio al neo-defunto. Un caso strano mi ha colpito, perché il giorno prima era morta anche Farah Fawcett (la bionda bellissima delle "Charlie’s Angels" che ha rubato il cuore a milioni d’italiani e non solo) ma era passata molto inosservata. Improvvisamente era scoppiata la “JACKSONITE”, malattia che colpisce il cervello dell’essere umano partendo da un principio, ancora indefinito in medicina, per cui dall’inconscio parte uno stimolo/input verso l’affannosa ricerca del gadget come ricordo. Immediatamente ho avuto modo di costatare che si trattava di qualcosa di molto pericoloso, peggio di Sars, febbre suina o quant’altro. L’intero pianeta era contagiato da questo fenomeno. Cd del re del pop, per anni rimasti negli scaffali dei negozi di musica o supermercati vari, forse perché troppo lontana dalla musica di oggi, sono andati a ruba in meno di 36 ore. Soldi che la gente ha speso per poter, magari, vantarsi con l’amico e dire “HO I CD DI Mr. JACKSON!”. I social network presi d’assalto da messaggi e gruppi per il re del pop. Il bello, però, doveva ancora arrivare. Già, perché di lì a poco la star avrebbe dovuto tenere dei concerti i cui biglietti erano già esauriti da secoli. E per quei poveri fan che avevano speso una fortuna? Niente paura, gli organizzatori avevano deciso per due possibilità: la prima, a mio parere la più furba, prevedeva il rimborso del biglietto; l’altra, invece, permetteva di tenersi il tagliando come ricordo. Perché mai uno dovrebbe perdere minimo 56 euro e tenersi biglietto? Per dire alle generazioni future “ci sarei dovuto andare ma causa decesso del cantante il concerto è saltato”? Nessuno che faceva riferimento all’altra parte di Michael, quella per cui era solo finito in tribunale perché processato.
In quel preciso istante capii che non stavo sognando, no, ero del tutto sveglia, pienamente conscia e consapevole che la malattia esisteva davvero, ma che per fortuna colpiva, e lo ancora adesso, “solo” i fan più accaniti.
Un paio di domande però mi rimangono. Perché spendere soldi per avere un cd che se prima ci mancava un motivo ci doveva pur essere? Perché preferire il ricordo al rimborso? Ma soprattutto nessuno che consideri il “Jackson popstar” E il “Jackson come essere umano”. Sul primo nulla da ridire, ci mancherebbe, anche se con il suo video di Thriller ha terrorizzato mia sorella quando aveva due anni. Sul secondo invece…Perché dimenticarsi che il signor MICHAEL JACKSON era un pedofilo che ha speso buonissima parte del suo patrimonio per interventi chirurgici rendendolo peggio di una Barbie, e che al momento del decesso pesava 56 Kg, un corpo devastato, e pieno di farmaci? Perché non unire ai suoi pregi anche i suoi difetti? Questi son tanti, e a mio parere così grandi e gravi da oscurare la parte migliore. Ma tant’è io sono una, la “voce fuori dal coro”, e per lo meno ai miei amici potrò dire di non avere la “Jacksonite”.