giovedì 24 dicembre 2009

Procreare l'ignoranza

È uno degli scoop di “Chi” di questa settimana e merita pure uno spazio sui siti dei vari quotidiani: Guendalina Canessa e Daniele Interrante aspettano un bambino. Ebbene sì, appresa la notizia non potevo non spendere due parole sulla vicenda che, diciamocelo, non c’interessa nemmeno, già si fatica così a trovare un po’ d’intelligenza in mezzo a tutto quel trash che la televisione ci propina, figuriamoci con il piccolo “Guenda Interrante”. Da un tronista, spalla di un qual certo Costantino Vitagliano, non ci si può aspettare tutta questa intelligenza (anche se già solo l’aver abbandonato il fedele amico è un fatto degno di nota), né tantomeno da una ex gieffina tutta firme e paillettes che l’unica qualità che le si può attribuire è saper distinguere una borsa firmata da una falsa (forse!). Sinceramente mi stavo già deprimendo con le ultime notizie di telegiornali e quotidiani su esami di Stato per avvocati, dove copiare è all’ordine del giorno, o sul concorso per funzionario dell’Ufficio Appalti di Orbitello dove tutti i candidati sono stati respinti dopo la prova scritta per i troppo strafalcioni grammaticali. Mi domando a cosa serva studiare tredici anni se poi riesci ancora a scrivere frasi del tipo “il sindaco A il potere di agire con procedura d’urgenza”, “I RAGAZI hanno l’obbligo di frequentare le scuole dell’obbligo”, “In caso di procedura A NOMALA” o ancora “Il sindaco è competente a dichiarare lo STATO di guerra”. La cosa drammatica è che questi signori erano tutti laureati, asini laureati. Certi errori si fanno in seconda elementare, ad eccezione di Totti che continua ancora oggi. Come dimenticare quando la professoressa ordinava di scrivere un quaderno di “ha” perché avevi dimenticato l’h…E se tutto ciò non bastasse mi si aggiunge il futuro figlio di Canessa - Interrante, avevo già dei dubbi sull’intelligenza dei piccoli Totti, figuriamoci adesso.

Dove andremo a finire se certa gente, di cui già si dubita dell’esistenza del cervello (o quantomeno che l’abbia lasciato a casa, sotto le coperte, per non farlo congelare) si riproduce? Altro che geni della fisica quantistica, i bei tempi sono andati, al massimo avremo eredi di veline, calciatori, tronisti/e, fotografi e quant’altro.
ALLELUIA!

domenica 15 novembre 2009

Donne di cuori: l'altra metà del cielo azzurro

“Per fortuna c’è l’altra metà del cielo azzurro. Perché sono i successi delle donne a raddrizzare il bilancio 2009 dell’Italia dello sport.” Così iniziava un articolo di Tuttosport del 6/10/2009. Non c’era, e non c è nemmeno adesso, un incipit migliore per ricordare le imprese delle nostre ragazze: le nostre REGINE DI CUORI. In un anno in cui gli uomini, sia a livello individuale che di squadra, sono quasi sempre mancati o comunque sono stati deludenti, ci sono servite loro per risollevare gli animi dei poveri sportivi delusi. Dal canottaggio e dal ciclismo fino ai più recenti successi di tennis e pallavolo, è un’Italia tutta rosa.

Non si può poi non ricordare la ginnastica ritmica che, ai Mondiali di Ise, ha vendicato quell’amarissimo quarto posto di Pechino conquistando due ori ed un argento. Nemmeno si può saltare il canottaggio, dove Laura Milani, ai Mondiali di Poznan, ha vinto l’argento nei pesi leggeri scrivendo il suo nome nella storia (primo argento in un Mondiale).

Passiamo poi agli sport in cui le donne sono riuscite dove i maschi hanno fallito.
Partiamo dal ciclismo. Dove Cunego e Ballan non sono riusciti nell’impresa di vincere giocando in casa, ci sono state due donne a mettere il marchio: Tatiana Guderzo, oro mondiale nella prova in linea a Mendrisio, e Noemi Cantele giunta terza nella stessa gara.
Successi ben più noti sono poi giunti dalle nuotatrici, che ad agosto ci hanno fatto sognare ai Mondiali di Roma. Federica Pellegrini è la regina dei 200 e 400 sl vincendo due ori, ha infranto record su record arrivando a battere pure se stessa ed è riuscita a fare 10 record mondiali prima dei 21 anni. Insieme a lei c’era Alessia Filippi che, nei mondiali in casa, ha stravinto l’oro nei 1500 sl ed il bronzonegli 800 sl. Sono loro la ricetta, del tutto vincente, per dimenticare le delusioni dei vari Rosolino, Magnini & co. Adesso appuntamento agli Europei di dicembre in vasca corta ad Istanbul.
Arriviamo infine ai successi più recenti.
A Reggio Calabria la nazionale di tennis femminile s’è aggiudicata la Fed Cup battendo gli USA 4-0. Non solo la squadra fa scintille sperando di stimolare i colleghi maschi, ma fa pure conquiste in campo individuale dove Flavia Pennetta è entrata nella top ten del ranking mondiale.
Infine non si poteva che concludere con la nazionale di pallavolo. Sono salite sul tetto d’Europa ad ottobre, uscendo imbattute dall’europeo e portando anche a casa titoli quali miglior libero (Cardullo), miglior schiacciatrice (Gioli) e miglio palleggiatrice (Lo Bianco), facendo dimenticare quel terribile decimo posto ottenuto dai maschi qualche settimana prima. Non contente del loro successo, le ragazze di Barbolini hanno continuato la loro fenomenale striscia d’imbattibilità vincendo stamane a Fukuoka la World Grand Champions Cup, dopo aver sconfitto in semifinale il Brasile con un secco 3-0 ed in finale il Giappone padrone di casa per 3-1.

PER FORTUNA L’ALTRA METÀ DEL CIELO AZZURRO VINCE!

giovedì 1 ottobre 2009

La camporella indecente

La parola “camporella” - da non confondere con Camporella, frazione di Ramiseto, in provincia di Reggio-Emilia – è stata coniata nel Medioevo per indicare un piccolo campo incolto con l’erba alta, che già all’epoca scatenava la passione degli innamorati o di chi aveva stretto un rapporto fittizio, basato sull’economia, contrario al buon costume e alla Chiesa morale. Grazie a quest’uso del menzionato tipo di campo, il termine passò a indicare l’attività di svago in esso praticata, oggi punibile con l’arresto e una multa per atti osceni in luogo pubblico.

Da quanto ne so io, una coppia va in camporella in posti alquanto appartati, per non rischiare di farsi beccare dalle forze dell’ordine e, perché no, anche da qualche malandrino che si diletta a fare il “guardone” e a eccitarsi con le altrui attività sessuali. Da che mondo è mondo si usano stradine di montagna, campi deserti, lande sperdute o altro, ma evidentemente questo è solo nel mio mondo. Già, perché i due giovani che l’altro giorno ci davano come opossum su una Smart davanti a casa mia evidentemente erano all’oscuro di questi usi, ignari della definizione di camporella, o forse solo degli impavidi che osavano sfidare la legge. Eppure non mi sembra che il centro di Torino sia una landa sperduta, non vedo nessun campo o posto appartato affacciandomi alla finestra, bensì un corso molto trafficato pieno di macchine e pedoni anche nel cuore della notte. Insomma, un ottimo posto dove fare “all’ammore”, dove non passano macchine, polizia, e soprattutto NIENTE GUARDONI! Intendiamoci, liberi di fare ciò che si vuole, ci mancherebbe, ma per fare gli opossum non sarebbe meglio evitare, a mezzanotte, di stare in un corso trafficato con gente che passa vicino alla tua auto ogni trenta secondi, per giunta sotto un lampione, e trovare un luogo più deserto? A maggior ragione che a quell’ora ogni posto un po’ isolato è perfetto per la camporella perché non passa nessuno. È vero che “de gustibus non disputandum est”, però anche vedere un film porno mentre si entra nel portone…
Se tornando a casa, ti capita una scena del genere, la prossima volta fa attenzione di essere un pubblico di soli adulti perché, a quanto pare, va di moda la camporella indecente.

Alla fine di tutto però una domanda mi rimane: come si riesce a fare sesso su una Smart? Complimenti a quei due perché sono degli ottimi contorsionisti.

lunedì 10 agosto 2009

RECORD DEL MONDO: la normalità dell'impossibile

Sono da poco terminati i Mondiali di nuoto a Roma e son molte le notizie degne di nota, ciò che ha reso un “mitico sport” come il nuoto un qualcosa di quasi normale alla portata di tutti. I tuffi dai 3 metri hanno certamente fatto da trampolino di lancio. La perfezione ha ceduto il posto a errori a ripetizione non solo nelle eliminatorie, ma anche in gara. Si è iniziato con scivolate da ZERO punti per continuare con tuffi di pancia (di Nicola Marconi ndr) e tuffi a bomba. Errori su errori che avvenivano fra l’ilarità generale degli spettatori. Uno sport difficile ha mostrato le debolezze degli atleti, apparsi poi non così irraggiungibili. Il meglio però si è visto in vasca, dove i nuovi costumi super tecnologici e performanti hanno notevolmente contribuito ad abbattere quei muri e quei record mondiali che poco prima sembravano essere impossibili e inarrivabili. Gli organizzatori di Roma avevano anche messo una canzone apposta per i record del mondo, magari pensando “Intanto non la sentiremo molto!”. Detto fatto! Record arrivati già nelle batterie di qualifica, il doppio nelle gare. Ogni specialità ha avuto il suo nuovo record, “Who wants to live forever?” dei Queen partiva quasi sempre dopo ogni gara, uno spettacolo in cui costumi e atleti hanno reso possibile l’impossibile. I primi giorni gli spettatori potevano dire “WOW, il record del mondo, fantastico!”, ma alla fine persino notizie come la sconfitta di Phelps o i dieci record fatti prima dei ventuno anni dalla Pellegrini, sono passati quasi in sordina. Dopo due settimane in cui tutti i primati sono stati sgretolati e numerosi muri sono stati infranti, i record e i limiti non sono più stati poi così lontani e vincere senza record del mondo era come laurearsi con 110 senza lode, da sfigati. E al povero spettatore seduto sul divano o sugli spalti, non restava che dire: “Che barba, che noia, che noia, che barba; speriamo che dal 2010 l’impresa impossibile torni tale!”.

lunedì 27 luglio 2009

Il flop dei tops

In questo week-end di sport tre cose ricorderemo: l’incidente di Massa, Pellegrini d’oro e una MotoGP quasi comica. Doveva essere un fine settimana fantastico sulla carta, carico d’attese – soprattutto la MotoGP – per molti versi disattese. Ciò che succede in gara nella Formula 1 passa inosservato, perché tutti sono concentrati sul povero Felipe, colpito da una molla della Brawn di Barrichello durante le qualifiche del sabato. Si teme una tragedia come quella di Henry Surtees, ucciso una settimana prima da una ruota vagante. Quel “Forza Felipe siamo tutti con te” diventa un grido comune, di tutti quelli che hanno visto l’incidente e la faccia del pilota dopo la botta. Solidarietà verso un ottimo pilota che purtroppo non parteciperà alla corsa. Nessuno dimentica ma lo spettacolo deve continuare e a Budapest, tra una gomma persa da Alonso e il disastro delle due Brawn, c’è da sorridere per il ritorno sulla vetta delle super potenze della Formula 1 mancate durante il 2009. Vince Hamilton davanti a Raikkonen, che regala alla Ferrari la miglior prestazione della stagione e da morale alla squadra, e Webber, lanciato dalla vittoria in Germania.
Il pomeriggio ci regala anche un bel sorriso, con Federica Pellegrini che non solo sconfigge le sue paure e vince l’oro nei 400 sl, ma abbatte il limite dei 4 secondi e supera quel record mondiale stabilito da lei stessa ai giochi del Mediterraneo nemmeno un mese prima. Ci fa sognare come non mai, e magari capire anche che NULLA È IMPOSSIBILE. Ogni parola su questa ragazza sarebbe sprecata, si commenta da sola una tale impresa, o come ha detto la madre, “è una bestia”.
Il meglio del fine settimana però è la MotoGP, di scena a Donington. La gara è dichiarata bagnata, tutti si aspettano una grande gara da quei tre che, come direbbe Meda, “fanno un altro mestiere”. Ed effettivamente è vero, un altro mestiere l’hanno fatto, ma di certo non in positivo. Stoner non è nemmeno da considerare in questa giornata in cui i migliori si rivelano essere un flop. Nella sua scelta folle di partire con le gomme da bagnato saluta le posizioni di vertice arrivando penultimo, davanti solo al suo compagno di squadra Hayden, che fa la stessa scelta azzardata di Casey, sperando che funzioni. Forse un pollo poteva essere più furbo. Sicuramente più di Toni Elias e Jorge Lorenzo che inevitabilmente scivolano dopo essere andati a frenare sulle righe bianche del cordolo, che anche un principiante sa essere insidiose quando piove, ma tant’è bisogna sempre strafare e la frittata è fatta. Ora Valentino è davanti a dettare il ritmo con dietro un super Andrea Dovizioso che gli si francobolla dietro e non lo molla più, ma proprio quando i giochi sembrano fatti, Valentino fa ciò che non ti aspetti, piegare troppo sulla parte di gomma troppo usurata e bagnata ed ecco che la moto scivola via che è un piacere. Ora si che sono tutti in piedi sul divano a capire e vedere che Valentino riparte, rimonta e finisce quinto. Almeno un pollo fortunato c’è, l’unico fra i migliori a non perdere la testa, ai quali si deve aggiungere Dani Pedrosa che da terzo che era finisce la gara in nona posizione e saluti a tutti. Almeno fra le comiche vince a sorpresa Dovizioso che si passa gran parte della gara in solitaria fino agli ultimi giri dove dalle retrovie arrivano Edwards e De Puniet. Al termine della gara Valentino è il migliore fra i migliori, quinto, almeno prende qualche prezioso punto agli avversari, arrivando a 25 su Lorenzo e 37 su Stoner, in una gara che si potrebbe definire IL FLOP DEI TOP.
Piccolo appunto a fine pagina: BRAVO CANEPA, finito ottavo e non nelle ultime posizioni come sempre!

martedì 7 luglio 2009

Caro Silvio, io crisi e tu?

Finalmente sabato sono incominciati i tanto amati e desiderati SALDI. Il momento più atteso da ogni donna, speranzosa di uscire con l’oggetto dei desideri, acquistato ad un prezzaccio. Ebbene, eccoli arrivati. Di solito entrano nelle nostre vite timidamente, in punta di piedi, con prezzi scontati di poco se non niente all’inizio, per poi aumentare prepotentemente e finire ad agosto, in cui oramai tendono a lanciarti la roba dietro. Di solito fanno così, ma non quest’anno. Già, perché il solito 20-30% di sconto quest’anno è stato bellamente superato, i saldi sono iniziati con il botto, lo sconto minimo che puoi trovare è 50%, e se sei fortunato, arrivi a trovare il 70%! Domenica girovagavo per le vie del centro torinese sotto un caldo torrido e ho fatto questa scoperta che definirei SUPERLATIVA, ma una domanda ancora mi ronza in testa…Se al secondo giorno di saldi la maggior parte dei negozi vendeva la roba a metà prezzo, a fine agosto la regalano veramente? Finalmente un chiaro segnale che la crisi c’è, si vede e si sente. A tal proposito vorrei dire al mio caro amico Silvio due paroline. Per mesi ci hai detto che dovevamo spendere per superare la crisi. Perfetto, ma parlavi ai ricchi, vero? No perché non riesco a capacitarmi di come un operaio, o altro, che guada uno sputo ogni mese debba spendere quel poco che ha non per arrivare alla fine del mese, no, sarebbe troppo facile, ma spenderlo a fare shopping o magari comprarsi una macchina. Si intanto cosa vuoi che sia, i soldi li regala Babbo Natale! Per mesi hai parlato d’aiuti alle aziende, ma dove sono? Anche qui, parlavi delle squadre di calcio o della Fiat, vero? Perché io sento solo parlare d’imprese che muoiono schiacciate dalla mancanza di denaro e dalle Banche, che riducono gli operai per andare avanti ma che, in molti casi, non ce la fanno. Giusto domani inizierà il G8. Ecco, allora, cari signori, uomini potenti dai fenomenali poteri cosmici, fate qualcosa! Ma non qualcosa a parole, perché noi “vogliamo FATTI NON PUGNETTE”! Siamo stanchi delle solite promesse che ci fate ma che mai mantenete, siamo stanchi di essere presi in giro. Fate qualcosa di concreto! E Silvio…renditi conto che la crisi non è finita, e il fatto che i negozi abbiano già iniziato con questi super saldi è l’ennesimo chiaro segnale che però tu non consideri.
Ah, e comunque stai tranquillo…con questi saldi qualcosa lo compro di sicuro, magari non da Gucci & Co., ma girando ho già adocchiato i miei affari!

mercoledì 1 luglio 2009

La "JACKSONITE"


Di recente ho fatto un sogno alquanto strano. Michael Jackson era morto per infarto nella sua lussuosissima villa di Los Angeles, lasciandoci a soli 50 anni. Apprendevo la notizia dai numerosi telegiornali che per una sera si son dimenticati di aerei precipitati nell’oceano, di parlamentari troppo impegnati con il gossip e ben poco con la politica e del resto del mondo, per dare ampio, anzi ampissimo spazio al neo-defunto. Un caso strano mi ha colpito, perché il giorno prima era morta anche Farah Fawcett (la bionda bellissima delle "Charlie’s Angels" che ha rubato il cuore a milioni d’italiani e non solo) ma era passata molto inosservata. Improvvisamente era scoppiata la “JACKSONITE”, malattia che colpisce il cervello dell’essere umano partendo da un principio, ancora indefinito in medicina, per cui dall’inconscio parte uno stimolo/input verso l’affannosa ricerca del gadget come ricordo. Immediatamente ho avuto modo di costatare che si trattava di qualcosa di molto pericoloso, peggio di Sars, febbre suina o quant’altro. L’intero pianeta era contagiato da questo fenomeno. Cd del re del pop, per anni rimasti negli scaffali dei negozi di musica o supermercati vari, forse perché troppo lontana dalla musica di oggi, sono andati a ruba in meno di 36 ore. Soldi che la gente ha speso per poter, magari, vantarsi con l’amico e dire “HO I CD DI Mr. JACKSON!”. I social network presi d’assalto da messaggi e gruppi per il re del pop. Il bello, però, doveva ancora arrivare. Già, perché di lì a poco la star avrebbe dovuto tenere dei concerti i cui biglietti erano già esauriti da secoli. E per quei poveri fan che avevano speso una fortuna? Niente paura, gli organizzatori avevano deciso per due possibilità: la prima, a mio parere la più furba, prevedeva il rimborso del biglietto; l’altra, invece, permetteva di tenersi il tagliando come ricordo. Perché mai uno dovrebbe perdere minimo 56 euro e tenersi biglietto? Per dire alle generazioni future “ci sarei dovuto andare ma causa decesso del cantante il concerto è saltato”? Nessuno che faceva riferimento all’altra parte di Michael, quella per cui era solo finito in tribunale perché processato.
In quel preciso istante capii che non stavo sognando, no, ero del tutto sveglia, pienamente conscia e consapevole che la malattia esisteva davvero, ma che per fortuna colpiva, e lo ancora adesso, “solo” i fan più accaniti.
Un paio di domande però mi rimangono. Perché spendere soldi per avere un cd che se prima ci mancava un motivo ci doveva pur essere? Perché preferire il ricordo al rimborso? Ma soprattutto nessuno che consideri il “Jackson popstar” E il “Jackson come essere umano”. Sul primo nulla da ridire, ci mancherebbe, anche se con il suo video di Thriller ha terrorizzato mia sorella quando aveva due anni. Sul secondo invece…Perché dimenticarsi che il signor MICHAEL JACKSON era un pedofilo che ha speso buonissima parte del suo patrimonio per interventi chirurgici rendendolo peggio di una Barbie, e che al momento del decesso pesava 56 Kg, un corpo devastato, e pieno di farmaci? Perché non unire ai suoi pregi anche i suoi difetti? Questi son tanti, e a mio parere così grandi e gravi da oscurare la parte migliore. Ma tant’è io sono una, la “voce fuori dal coro”, e per lo meno ai miei amici potrò dire di non avere la “Jacksonite”.

giovedì 25 giugno 2009

Università: un girone infernale



Quando si è al liceo, s’immagina il mondo universitario come fantastico ed esilarante, poi però, quando ci si è dentro, chissà perché s’invidiano i liceali e i bei tempi. Finalmente sei grande, fai il primo passo verso il mondo del lavoro, ti scegli l’università e i corsi che più ti piacciono –o quello in cui ci son tutti i tuoi amici- e a ottobre inizia la danza. La piccola giovane e ingenua matricola entra nel mondo che prima tanto bramava, consapevole solo d’una cosa: L’UNIVERSITÀ NON È IL LICEO (ogni tanto non c’è nemmeno questa!). Finalmente ti autogestisci, senza obbligo di frequenza nessuno ti chiede la giustificazione, sei solo tu il padrone di te stesso, MA. C’è sempre un ma, in tutte le cose! La vita dell’universitario –quello serio ovviamente- non è tutta rose e fiori. Alle 8 inizi le tue lezioni, che se sei fortunato durano solo mezza giornata e metà settimana, ma in certi casi faresti prima a montarti una canadese nell’atrio della facoltà, così sei già li pronto per ripartire il giorno dopo, troppo stanco dopo un’intera mattinata dentro a quattro orrende mura per tornare a casa. Poi la sera si esce, ed ecco che s’inizia una vita impossibile. E via così per mesi e mesi, fino all’inizio della sessione d’esami, momento in cui l’universitario decide DEFINITIVAMENTE di costruire una macchina del tempo per restare eternamente bambino. Iniziano immense giornate di studio raramente, se non mai, seguite da vacanze di riposo. Per esempio: inizi a studiare ad aprile, la sessione inizia a maggio e vai avanti con uno studio matto e disperatissimo fino a metà luglio (questo per i più fortunati perché altri vanno avanti fino alla fine del mese!). In tutto ciò non hai pause, se hai una botta di culo appena passato un esame non hai nemmeno il lusso di poter dire “Ah, domani dormo e per un paio di giorni mi rilasso”. E NO!È qui che ti sbagli caro mio. Perché tornato a casa e messi via appunti e schemi del vecchio esame, tiri subito fuori quelli nuovi poiché uno studio” matto e disperatissimo” ti aspetta. Con il passare del tempo i tuoi nervi ti salutano, lo stress si accumula, la tensione avanza e tu manderesti a quel paese chiunque per il solo fatto che respira. Finalmente, per miracolo, senza sapere esattamente come riesci a sopravvivere e ad arrivare a fine sessione. EVVIVA, FINALMENTE VACANZA!
Sì, ma mi raccomando, non troppa perché a settembre ricomincia la giostra, cui segue l’inizio dei corsi a ottobre e via che tutto ricomincia, come una vorticosa girandola SENZA FINE.
In fondo, l’università non è il liceo, è ovvio, però almeno prima tre mesi di vacanza sicuri c’erano. Ed ecco che l’universitario pensa: “AAAHHH COME VORREI TORNARE AL LICEO!”

martedì 23 giugno 2009

Servono tette e culo...Addio cervello!

“Tette e culo, lei mi deve rassodar..tira su di qua, tira su di la” cantavano in "A chorus line" per poter lavorare. Oggi pare che sia così, la televisione manda in onda sempre e solo lo stereotipo della donna mezza nuda e perfetta nel fisico, la maggior parte delle volte lasciando molto a desiderare per quel che riguarda il cervello e l’IQ. Il modello d’ispirazione adesso sono le varie Elena Santarelli, Belen Rodriguez, Elisabetta Canalis e via dicendo. Zero cellulite, tante tette, in certi casi anche rifatte, un bel culo e zero imperfezioni, si ovviamente escludendo sempre il cervello, perché su quello ci son dei dubbi se nel bussare sulla testa di certe fanciulle si ottengano dei suoni oppure sia tutto vuoto. E se non bastasse la tv, si aggiunge pure la moda presentando ragazze con un IMC sotto il 18, che definirle anoressiche sarebbe un eufemismo. Poi ci credo che caschino dai tacchi, son talmente fragili! Ed ecco che le ragazze crescono con l’errata convinzione che tette e culo salvino la vita, così per quelle con cui madre natura è stata benevola non serve niente mentre altre ricorrono a diete assurde in cui fanno la fame, alla chirurgia o altro. In tutto questo certo voi ometti non siete di grande aiuto. L’eterno dilemma fra tette e culo infondo l’avete creato voi, per decidere cos’è la prima cosa che guardate. Cercate d’incantarci dicendo che guardate occhi, mani, piedi ma son tutte balle! Se una è scollata vi casca l’occhio li in mezzo e addio occhi, se poi ha un mini abito vi perdiamo del tutto. In tutto ciò a farne le spese sono quelle che cose di perfetto ne hanno, ma magari non si vede dall’esterno.
Tutti gli anni viene detta la stessa frase: “le forme vanno di moda!”. Sempre la stessa solfa, ma nella realtà nessuno la considera. Le ragazze no di certo, anche perché modelle di quel tipo non ci sono, o meglio, solo Valeria Marini, ma non se la filano in molti, mentre stereotipi che incentivano alla perfezione sono parecchi. Ma non andavano di moda le forme, le donne più in carne?Evidentemente chi fa queste affermazioni non ne capisce molto. Tranne Elena Mirò. Almeno qualcuno che nel mondo rilanci e consideri le formose che non indossano nulla al di sotto della 44 c’è! E meno male! Ci stava venendo la nausea a vedere tutte quelle ossa, tra un po’ più che notare gli abiti indossati dalle modelle si poteva fare una gara a quante costole si possono contare.
Io ho una quarta naturale, un fisico non certo da taglia 40, ma son fiera di come sono, di ruotare intorno alla mia 44, e se gli altri non mi notano pazienza, qualcuno che abbia saputo guardare oltre esiste, e per fortuna non sono in pochi!
E comunque Grazie signora Mirò.

lunedì 22 giugno 2009

L'uomo portinaio


Chi pensa che la curiosità sia donna e che solo noi femminucce spettegoliamo a tutto spiano si sbaglia di grosso. Spesso sono proprio gli uomini i veri portinai della situazione, e possono riservare molte sorprese.
Uno è solito pensare che siano le ragazze a riunirsi intorno ad un tavolino con un caffè, o davanti a una sigaretta, e iniziare a parlare del più o del meno ininterrottamente fino ad arrivare al fatidico momento in cui una voce dal gruppo si eleva, la maggior parte delle volte con una frase stile “ma lo sapete che X…”. Una semplice frase e il delirio collettivo ha inizio. Le reazioni sono le più diverse, chi la notizia la sapeva già da qualche tempo e ne ride, chi “squittisce” o parte in un “oh mio dio!” perché del tutto ignara, e via, ecco che parte una lunga chiacchierata nella quale s’inizia a spettegolare commentando i comportamenti del malcapitato/a e ci si scambia informazioni e notizie di cui si è a conoscenza quasi come si faceva da piccoli con le figurine, molto “celo, celo, manca”. Orbene, al giorno d’oggi la fonte più attendibile per questo genere di conversazioni non è più la ragazza del gruppo, o l’amica, no miei cari, OGGI L’UOMO NE SA UNA IN PIÙ DEL DIAVOLO. È lui la nuova portinaia che da inizio al pettegolezzo o da cui parte una catena di messaggi fra i vari amici. Bisogna riconoscere che come portinaie spesso sono anche brave, degni delle riviste patinate, quasi al livello di Signorini. Delle volte, però, hanno anche qualcosa d’inquietante perché si comportano come le migliori pettegole, sdraiandosi sul tavolo come se messi così si sentissero meglio le ultimissime, o, quando danno il meglio di sé, dirigendo l’intera conversazione. Fino ad oggi noi ragazze eravamo le regine incontrastate del gossip ma purtroppo ci vediamo costrette a cedere il posto agli ultimi arrivati, a chi, sovente, fa il lavoro migliore di noi. Il nostro compito si riduce solo più al commento, sparlare all’infinito dello scoop datoci da Tizio.
In fondo si sa, la curiosità sarà anche femmina, ma il pettegolezzo è per l’uomo portinaio.

sabato 20 giugno 2009

La nuova generazione

L’avvento della tecnologia nelle nostre vite non ha portato solo favolosi vantaggi ma anche devastanti svantaggi.
Quando eravamo piccoli e adolescenti noi –ah come parlo da vecchia- i cellulari erano appena arrivati, i computer poco usati e c’era ancora quella bella, ma oramai alquanto lontana, usanza delle lettere per sentire gli amici troppo lontani. I giovani del giorno d’oggi invece sono stra-viziati. Hanno il cellulare che ancora portano il pannolone e fanno la pipì a letto, usano e abusano di computer o portatile e molto spesso addio relazioni reali. Già, adesso il top non è più parlarsi faccia a faccia, ma è scriversi su msn, pubblicare la propria vita sui social network, che ne hanno fatta di strada, e ora spopolano, sono la moda del momento “se non sei su face book sei out, non sei nessuno”. Ok io su face book, ci sono, io msn lo uso, io sono parte di quella nuova generazione che sostituisce gli incontri nel mondo reale con chattate, messaggi o quant’altro del magico mondo interattivo. Faccio parte di questa generazione, sì, ma me ne dissocio, perché la voglia di usare ancora carta e penna per scrivere una lettera è tanta, e non dover battere a computer quello che pensi, perde molto di quel qualcosa, di quella personalità che rendeva tutto speciale…Ah quando eravamo giovani noi com’era bello…giocavamo a palla, con i crystalball, barbie, macchinine, potrei fare un elenco infinito di giochi che avevamo. Invece cosa si fa oggi? Si gioca sempre ma con Wii, Nintendo ds, Playstation, Xbox, e gli altri poveri giochi? C’è persino gente che se esce il modello successivo a quello che già possiede e cosa fa? Lo butta e ricompera il gioiellino nuovo. Eh sì perché altrimenti non può fare il figo con gli amici..."mi si è fusa la console e allora ho preso quella nuova". Perfetto, potrà anche essere vero, ma se poi una la tieni in una casa e l’altra nell’altra così hai sempre qualcosa da fare allora ti mando solo che palesemente a stendere. Non fai prima a dire la volevo e l’ho presa lo stesso? Intanto ti riderei in faccia comunque..anzi, già solo perché conti palle ti considererei pure coglione, ma non solo un po’…
Posso permettermi di dire che la nuova generazione non fa schifo ma poco ci manca?
Ecco, l’ho detto. La frittata è fatta, il Dado è tratto e chi s’è visto s’è visto.

Un aperitivo..tanto per rompere il ghiaccio

Eccomi qui, anch'io nel magico mondo dei blog, pronta a scrivere ogni diavoleria che mi passa per l'anticamera del cervello e tartassare voi lettori con le medesime.
Ma in fondo ad ognuno il suo mestiere.
Che siate qui per vostra volontà o cause di forza maggiore, vi ringrazio, la mia autostima ne può solo che guadagnare! Spero che il mio mondo vi piaccia e veniate a trovarmi numerosi.
Detto ciò abbandoniamo i convenevoli e diamo inizio alle danze.